Per il pubblico poco informato, l’alchimia ha una reputazione sospetta, costruita intorno al personaggio leggendario del “fabbricante di oro”: una pratica da ciarlatani, insomma, un trucco da falsari, una folle utopia secolare. Accuse che i suoi appassionati respingono, poiché ritengono che essa faccia parte delle cosiddette scienze occulte e tale appartenenza sta sicuramente alla base dell’interesse che da sempre suscita.
Da un po’ di anni alcuni studiosi si sono dedicati ad analizzarla, a distinguere il vero dal falso, a mettere in luce gli aspetti positivi di una storia lunghissima e ancora oggi poco nota.
Il presente libro si accosta a tali aspetti per mezzo dell’arte a soggetto alchemico, che appare come una sintesi eccellente delle due polarità dell’alchimia: le ricerche tecniche e l’indagine filosofica.
Quest’opera fondamentale, comprendente un migliaio di illustrazioni, s’impone come l’unica opera che abbraccia il vasto e misterioso universo dell’arte a soggetto alchemico.
In essa l’autore esamina i disegni dei manoscritti (molti dei quali assolutamente inediti), le incisioni dei trattati su stampa, le monete e le medaglie delle trasmutazioni. Sono prese in esame le problematiche relative alle sculture che adornano le cattedrali e le dimore filosofali.
Analizzando l’influsso dell’alchimia sull’opera di Van Eyck, Dürer, Bosch, Bruegel e Lotto, ma anche di alcuni artisti contemporanei, l’autore rivela infine il ruolo fondamentale degli adepti nelle grandi invenzioni in campo artistico, come per esempio la pittura a olio e la porcellana.
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