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UFO NELLA MENTE

di Alfredo Lissoni

Quanto c'è di soggettivo e quanto di oggettivo negli avvistamenti UFO e negli incontri ravvicinati? Già anni fa lo svizzero Claude Riffat ipotizzò che gli UFO influissero sul locus ceruleus del cervello (la zona deputata ai sogni), producendo visioni ed allucinazioni (ricordate le dimensioni continuamente mutevoli dei dischi e degli alieni, sia in casi di IR-4 come Zanfretta che in episodi di contattismo come Dibitonto?); considerazioni di questo tipo, che avvicinano l'ufologia extraterrestrialista a quella parafisica e al mondo virtuale stile 'Matrix' di Johannes Fiebag, se qualche anno fa potevano scandalizzare i puristi dell'ufologia 'viti e bulloni', nell'era del cyberspazio offrono invece spunti di comprensione oltremodo interessanti; parte della nostra percezione del fenomeno UFO potrebbe essere alterata: spesso il nostro occhio non percepisce l'UFO invisibile o che sfreccia ad altissima velocità o che utilizza un moto quantizzato; altrettante volte gli UFO testimoni hanno provato l'incredibile sensazione di essere 'soli', e con il tempo sospeso e bloccato, dinnanzi all'UFO; una maggior comprensione dunque della percezione umana, più o meno manipolata da un fattore 'esterno' (il disco o l'alieno), durante gli incontri ravvicinati è d'obbligo.

Qualche anno fa il chimico Corrado Malanga annunziò ad un congresso in terra pescarese di avere notato un aumento abnorme di serotonina nel corpo dei rapiti. Quell'intuizione fu geniale. Adesso, nuovi studi del nostro Giorgio Pattera e di Maria Elena Parodi del CUN Genova tracciano ulteriori collegamenti fra sostanze chimiche allucinogene e visioni UFO.

Il che non significa nè che gli UFO siano solo nella mente, nè, come nei brani dell'americano McKenna che vi proporremo a puntate, sia necessario ricorrere a funghi allucinogeni per prodursi visioni ufologiche (pratica che sconsigliamo nella maniera pù assoluta, perchè inutile e dannosa). Ma ci chiediamo: come mai sciamani e stregoni di tutto il globo riportano, nei loro racconti, di ben specifiche visioni UFO? Questa letteratura parallela, e spesso dimenticata, va invece analizzata. Non toglierà argomenti a favore dell'ipotesi extraterrestre, ma ci permetterà invece di penetrare più a fondo nei segreti del mistero del ventesimo secolo, l'enigma degli UFO.

Andiamo ad incominciare con TEONANACATL, LA CARNE DEGLI DEI di Giorgio Pattera - E' stato accertato che alcune sostanze endogene a spiccata azione psicomimetica, quali le encefaline e le endorfine, già sperimentate con successo sui ratti nel 1976, sono molto simili ai derivati dell'indolo, precursore di un importante mediatore chimico cerebrale, la serotonina. Questo amminoacido assume particolare importanza nel discorso delle "abductions", in quanto recenti studi ne hanno rilevato un abnorme incremento nel sangue degli individui sottoposti a presunti episodi di "rapimento" ad opera di entità aliene.

Tutte queste sostanze, che come s'è detto vengono prodotte autonomamente dal metabolismo umano, sono in grado di suscitare nell'organismo effetti particolari, a carico del sistema nervoso centrale, equiparabili a quelli prodotti da alcuni principi attivi isolati dai ricercatori, a partire dagli anni '50, in alcuni funghi (Psilocybe, Stropharia, Conocybe, Panaeolus) che crescono spontanei nel Messico meridionale. I principi attivi presenti in questi funghi, chiamati in lingua locale 'Teonanacatl', "carne divina", sono stati chiamati per l'appunto psilocibina e psilocina ed erano utilizzati dalle popolazioni indigene, insieme ad altre sostanze allucinatorie, nei riti magici e divinatori. Descrizioni degli effetti provocati dall'assunzione di quei tipi di funghi si possono rintracciare nelle cronache degli storiografi che seguirono Cortez e Pizarro nelle loro conquiste in America centrale. Gli studi combinati da parte di etnografi, botanici e farmacologi hanno appurato che l'introduzione 'per os' (per bocca) di 10-15 mg. di psilocibina è sufficiente a provocare in un individuo adulto distorsioni della percezione spaziotemporale e disturbi neurovegetativi (quali nausea, cefalea, midriasi, bradicardia, ipotensione). Gli effetti durano circa 2-4 ore.

Più recentemente alcuni neurofisiologi hanno dimostrato che una sostanza molto simile alle precedenti, sia chimicamente che farmacologicamente, denominata DMT (dimetiltriptamina), viene prodotta spontaneamente dal cervello umano. Anche se lo scopo per cui viene sintetizzata rimane per il momento oscuro, si è potuto accertare che la DMT è una delle sostanze più "fugaci" che siano mai state osservate nel corpo umano. Rimane in circolo, infatti, per soli 5 minuti: se ne può rilevare la presenza nel fluido cerebrospinale, ma dopo questo breve lasso di tempo quantità anche considerevoli di essa vengono rapidamente riportate nell'organismo ai livelli di base. Raggiunge la massima concentrazione fra le 3 e le 4 del mattino (l'ora dei rapimenti UFO, secondo Hopkins, nota di Lissoni), periodo che corrisponde di solito alla fase REM (Rapid Eye Movements) del sonno.

Nel maggio del 1997 l'etnobotanico Terence McKenna ha formulato una propria teoria circa la DMT e i suoi effetti sul comportamento umano. Egli sostiene che lo studio di questa sostanza, contenuta anche in alcune essenze vegetali che crescono nelle foreste amazzoniche (Psycotrio viridis, Desmenthacellanoianthus) e già note da tempo ad alcune tribù indigene della Colombia e dell'Ecuador, potrebbe dare un contributo non indifferente alle indagini sulle problematiche legate ai cosiddetti "rapimenti alieni", senza pretendere tuttavia che in questo risieda la spiegazione del fenomeno UFO. Il Dr.McKenna afferma in buona sostanza che, una volta assunta la DMT, dopo circa 15 secondi si avverte la netta sensazione di "essere andati" d'improvviso in un luogo particolare, completamente diverso da quello in cui si era prima di entrare nello stato alterato di coscienza. Molte tra le persone che si sono volontariamente sottoposte alla sperimentazione della DMT hanno riferito di essersi ritrovate all'interno dei "dischi volanti"' e di aver trascorso "tre minuti circa dei nostro tempo" in mezzo a stranissime "macchine elfiche", manovrate da "piccole creature" dalla pelle grigia, dagli occhi grandi e dal cranio enorme, per poi essere ridepositate nel proprio appartamento quasi senza recare i segni dell'avventura. Immagini identiche, se ci facciamo caso, a quelle che da sempre riferiscono le popolazioni dedite, per tradizione culturale o necessità ambientali, al consumo di sostanze psicotrope: dagli aborigeni australiani agli aztechi, dagli indios amazzonici ai maya, ecc.

In altre parole, attraverso gli effetti della DMT l'Uomo ogni notte, durante gli stati profondi del sonno, accede probabilmente ad altre dimensioni, che appartengono ad una realtà effettiva ma diversa da quella in cui si trova allo stato di veglia e di cui conserva, faticosamente, un vago ed ancestrale ricordo. Insomma, gli Alieni esistono, ma ESSI ci possono raggiungere soltanto attraverso le nostre menti.

Giorgio Pattera. (Bibliografia: McKenna T. - APOCALISSE GIOIOSA: funghi sacri, UFO, realtà virtuale e tribale - Stampa Alternativa, Roma - 1998. Evans Schultes R. / Hofmann A. - LES PLANTES DES DIEUX - Editions du Lezard, Paris - 1993. U. S.E. S. -ENCICLOPEDIA MEDICA ITALIANA- Firenze, 1973. L. Ferrio - TERMINOLOGIA MEDICA - UTET Torino 1967. Arietti N. / Tomasi R. - I FUNGHI VELENOSI - Edagricole, Bologna 1975).

...E LA RICERCA DEL CUN GENOVA

Appunti tratti da: Terence McKenna, Vere allucinazioni, illustrato da Matteo Guarnaccia, Shake Edizioni Underground, Seconda Edizione 1998.

In generale McKenna considera gli stati alterati di coscienza ottenuti attraverso l'uso di certe droghe (contenenti in particolare psilocibina, DMT o DMDT) come un modo per mettersi in contatto con un mondo o più mondi paralleli abitati o visitati da altri esseri diversi da noi. Esaminando la tradizione sciamanica degli indiani Witoto del Nord delle Amazzoni Mckenna scopre che fanno uso dell'oo-koo-hè, droga ricavata "dalla resina di certi alberi della specie virola mescolata con ceneri di altre piante", per entrare in contatto con "piccoli uomini" da cui ricevono la conoscenza. In realtà il libro non descrive l'esperienza con l'oo-koo-hè, che i protagonisti non riescono e consumare adeguatamente non conoscendo le modalità di uso, ma dell'esperienza con i funghi psichedelici (della specie stropharia cubensis) raccolti a La Chorrera, vicino ad una missione dove McKenna, suo fratello Dennis e altri vivono per un po' nel lontano 1971.

Pag. 14: le piante contenente dimetil-triptammina (o DMT) vengono associate a abilità telepatiche e a fatti paranormali. (Telepatia).
Pag. 16/17: Così il fratello di McKenna, Dennis, interpreta il fenomeno ufologico: "Un UFO è sostanzialmente un vortice psichico che si muove nell'iperspazio e un trip può implicare un contatto con una razza di navigatori stellari. Probabilmente sarà un incontro simile a una lezione di volo: delle istruzioni per l'uso della pietra tridimensionale, come navigare nell'iperspazio e, forse, un corso introduttivo di ecologia cosmica". Anche per Terence McKenna il fenomeno ufologico diventerà parte di una realtà parallela la cui conoscenza e frequentazione dovrebbe condurre l'umanità verso un cambiamento radicale e la salvezza del pianeta. (V. anche pag. 214: "Riecco l'immagine ossessionante del disco volante. Ci si può entrare dentro, vestendosi della propria mente come di un vestito bagnato. Il disco volante è un'immagine della mente umana perfezionata: aspetta, col motore, caldo, alla fine della storia umana, su questo pianeta". (Cos'è l'UFO per i Mc Kenna).
Pag. 18: L'oo-koo-hè è ricavato dalla resina di certi alberi della specie virola mescolata con le ceneri di altre piante ridotta in forma di palline e inghiottita. Quello che ci colpiva nella descrizione della preparazione della pianta allucinogena era che la tribù dei Witoto del Nord delle Amazzoni, che era l'unica a conoscere il segreto della sua preparazione, la usava per parlare a piccoli uomini da cui ricevevano la conoscenza. Questo piccolo popolo era una specie di ponte tra un contatto alieno e più tradizionali elfi e fate dei boschi. La tradizione diffusa in tutto il mondo riguardante l'esistenza del piccolo popolo è ben descritta nel libro The Fairy Faith in Celtic Countries di W.E. Evans-Entz, uno studio di cultura celtica che ha influenzato tanto l'opera del ricercatore di UFO Jacques Vallee quanto la mia. Il riferimento a dei piccoli uomini fece suonare dentro di me una campana, perchè durante le mie esperienze fumando DMT a Berkeley, ebbi l'impressione di trovarmi in uno spazio abitato da degli allegri elfi che cambiavano forma, o da delle creature meccaniche che si trasformavano in continuazione". (Tradizioni di contatti con entità di altri mondi fra gli sciamani e i celti).
Pag. 19: Per McKenna lo stato alterato da DMT crea un linguaggio che sembra poter essere toccato, non soltanto udito. La sintassi diviene visibile. Gli viene in mente il bruco disneyano di "Alice nel paese delle meraviglie". Molti avrebbero pensato ad un parallelo tra l'esperienza psichedelica e Lewis Carrol. Tra l'altro fra i disegnatori di Disney pare ci fossero alcuni cecoslovacchi che probabilmente avevano provato peyote e mescalina. (Linguaggio multidimensionale dello stato alterato. Come nei crops?).
Pag. 25: Narrando dei viaggi precedenti a quello di La Chorrera Mc Kenna parla dell'India e di una setta religiosa denominata la "Nuova Gerusalemme" (v. Jacques Vallee, Messaggeri di illusioni) i cui devoti, quasi tutti americani, componevano un gruppo dalle meccaniche contorte che dal '62 o '63 andava in giro per l'America Latina e comunicava con tavole ouija con "esseri di luce".
Pag. 32: "Quest'idea secondo cui alcuni allucinogeni lavorano inserendosi nel DNA è grandiosa".
Pag. 47: Giungendo a La Chorrera passa per un cortile i cui muri riportano "disegni a tempera di elfi da cartone animato con orecchie a punta".
Pag. 50: Qui Mc Kenna menziona alcune "strane luci viste nei pascoli". Durante una delle prime assunzioni di funghi lui e i compagni vedono una luce diffusa nel pascolo e McKenna riscontra che effettivamente anche lui vede una fioca luce sul terreno a pochi metri da lui che sembra ritirarsi al suo avanzare. Fa pensare un po' a certe visioni di Castaneda quando Don Juan gli chiede di trovare 'il suo posto' e alla fine lui sarebbe riuscito a distinguere il punto con la luminosità adatta per lui.
Pag. 52: La psilocibina produrrebbe delle visioni uguali e simili nelle persone che la assumono insieme. In realtà i Mc Kenna credono che il fungo sia in sè una entità aliena che comunica le stesse cose a chi lo assume in un certo luogo e momento (!). (Telepatia).
Pag. 52: Citazione di Vallee e di The Invisible College del 1975 dove dice che l'assurdità fa parte delle esperienze ufologiche.
Pag. 58: Si dice che gli ayahuasqueros (coloro che assumono l'ayauasca) producano sull'epidermide liquidi di color viola di ossidiana usati per guardare nel futuro e per guarire.(V. anche pag. 69 e V. anche pag. 213: "Le leggende amazzoniche di fluidi magici che legano il tempo e che sono generati dai corpi degli sciamani, non sono altro che segnali delle metamorfosi del corpo-mente dell'uomo, in uno stato di dimensione superiore").
Pag. 62: Dennis, fratello di Terence, dopo l'assunzione dei funghi produce un suono che sembra provocare mutamenti nel tessuto spazio-temporale. (mah.!?).
Pag. 63: Cantare farebbe metabolizzare più velocemente le droghe.
Pag. 69: Mc Kenna racconta di una precedente esperienza in India in cui ha l'impressione di volare insieme a dischi argentati. Durante un incontro intimo con una donna gli sembra di vedere quel liquido di ossidiana di cui a pag. 58.
Pag. 85: La compagna di McKenna, Ev, dice che durante l'esperienza ha avuto l'allucinazione di una creatura elfica con un poliedro che rotolava aprendo ad ogni faccia porte su altri mondi. (UFO).
Pag. 98: Citazione dello psichiatra Claudio Naranjo da The Healing Journey dove si dice che il 50% dei soggetti che hanno assunto armina (un tipo di beta-carbolina presente nell'ayauasca), sentono un ronzio nella testa. Anche Zanfretta sentiva un ronzio ogni volta prima di essere rapito, forse era provocato da un meccanismo di controllo sulla mente che poteva indurre anche falsi ricordi di copertura? Mc Kenna dice che anche gli sciamani jivaro dell'Ecuador provano un ronzio nella testa e che parrebbe un segnale di interazione tra la droga e il fisico che, una volta conosciuto, può essere imitato. Viene senz'altro in mente l'ohm tibetano e la tradizione di recitare mantra e suoni particolari per creare (o entrare in?) stati particolari.
Pag. 153: Si parla di "presenza superiore di alcune entità invisibili e intelligenti che sembrava ci osservassero e a volte esercitavano una forza che ci spingeva delicatamente verso una svolta. A causa della bizzarra natura dei flash del DMT con la loro apparente abitudine a enfatizzare su alieni, insetti e situazioni interstellari, fummo spinti a credere che questo insegnante fosse una specie di antropologo diplomatico, venuto a consegnarci le chiavi della cittadinanza galattica. Discutemmo di questa entità come di un insetto gigante e, attraverso il ronzio della giungla amazzonica, a mezzogiorno, fummo in grado di sentire un suono profondamente armonico, era il segnale che ci collegava con l'entità dell'iperspazio". Pare che le corazze degli insetti contengano triptamminici.
Pag. 154: La percezione della presenza di entità aliene dura dal 5 marzo al 10 marzo poi finisce.
Pag. 166: Da tempo Terence Mc Kenna attende di vedere un U.F.O. (lo intende come sopra alla pag. 16/17). Finalmente dalla base di una nuvola vede qualcosa che sembra una colonna di luce. "La colonna era come sospesa, non era un semplice rotolo di fulmini. Poi di colpo scomparve". (UFO).
Pag. 169: Poi dopo un'ultima notte densa di imagerie ufologiche prima di partire definitivamente da La Chorrera all'alba del 14.03.1971 vede che "la linea tremolante di foschia scura si divideva in due parti e come ciascuna di queste nuvole più piccole si divideva ulteriormente ... le nuvole si riunirono allo stesso modo in cui si erano divise le nuvole si ingrossarono divennero più scure e opache" e si riunirono in una che sembra avvitarsi su sè stessa come una tromba marina.. Qui sente "un ululato giungere da sopra gli alberi della giungla, dalla stessa direzione della cosa che stavo guardando".
Non è forse simile all'ululato che W. Strieber narra di aver udito in Communion (pag. 149) e in Contatto con l'infinito (pag. 222) quando chiese mentalmente agli alieni che facessero qualcosa per aiutarlo a superare la sua paura di loro e i suoi timori atavici dell'ignoto? E non abbiamo mai sentito parlare di ululati terribili quando sono stati segnalati avvistamenti di nanerottoli pelosi e/o di Chupacabras e analoghi? Va bene che Mc Kenna si trova nella giungla con tanti animali che emettono tanti suoni strani, però. (Ululati). "Il suono della sirena stava lentamente guadagnando altezza e, infatti, ogni cosa sembrava aumentare di velocità. La nuvola in movimento stava rapidamente ingrossando, muovendosi diritta verso il posto dove mi trovavo. Mentre si avvicinava i suoi dettagli parvero coagularsi. Quindi mi passò direttamente sopra, all'altezza di circa cinquanta metri, cabrò in verticale verso l'alto e scomparve in cima alla collina, alle mie spalle. Nell'ultimo istante prima che scomparisse, vi rivolsi completamente tutti i miei sensi e lo vidi molto chiaramente. Era una macchina a forma di disco, che ruotava lentamente con delle luci leggerissime, blu e arancioni. Non appena mi passò sopra potei vedere delle incisioni simmetriche nella parte inferiore. Emetteva il caratteristico sibilo dei dischi volanti dei film di fantascienza". "Ciò che vidi quella mattina non rientrava in nessuna categoria di allucinazioni cui ero familiare". A questo punto Mc Kenna, fin da bambino fanatico dei dischi volanti, non sa se l'U.F.O. visto sia un'allucinazione. Per giunta ha la forma di quelli di Adamski in cui lui non crede per nulla. (UFO).
Pag. 177: Mc Kenna scrive che l'F.B.I. lo cerca (è ricercato dall'Interpol a causa di uso e spaccio di stupefacenti e probabilmente delle idee che fa circolare).
Pag. 191-204: Nel febbraio 1970 Mc Kenna si trova a Kupang (Timor, Indonesia Orientale) dove incontra un vicino di camera tedesco con la moglie, Rami, alloggiati nella stanza a fianco. Il tedesco ha una 'schmiss' (cicatrice di duello d'onore diffuso nelle università tedesche sino alla Seconda guerra mondiale) e lo avvicina chiamandolo per cognome (il direttore dell'albergo gli avrebbe riferito delle sue attività di biologo). Si presenta come Karl Heintz della FEMMI (Far Eastern Mining and Minerals, Inc.). Dice di trovarsi lì per verificare l'opportunità di iniziare le estrazioni da un giacimento di nichel sito lungo il confine tra la zona portoghese e la zona indonesiana di Timor. Esalta la FEMMI e parlando fa intendere che la sua famiglia doveva essere probabilmente nazista. Lui sarebbe un ex-pilota di Messerschmidt nella Luftwaffe ed ex-scolaro del Max Planck Institute. (Max Planck era stato l'unico scienziato che durante il nazismo aveva impedito al regime di impicciarsi della scienza pura dell'Institute). Però racconta anche che coi compagni volevano costruire un nuovo mondo basato sui poteri del capitale e della scienza e iniziano con brevetti supersegreti per ingrandirsi e stabilirsi a Singapore sotto la guida di tale Max Bockermann. Con la FEMMI controllerebbero i progetti in undici paesi diversi per olio, nichel, stagno, bauxite, uranio, tutto. Mc Kenna accenna al desiderio del viaggio in Amazzonia. Heintz riesce a tirarlo dentro ad una spedizione della FEMMI che pare abbia fatto laggiù con importanti scoperte da verificare. Però passano i giorni e Mc Kenna non riceve più l'anticipo promesso per partecipare alla spedizione. Poi si scorda della strana proposta. Nella primavera del 1972, due anni dopo la visita a Timor, Mc Kenna è a Boulder in Colorado e partecipa all'edizione del congresso mondiale di neuroscienza sponsorizzato dalla University of Colorado e dal Max Planck Institute di neurofisiologia. Qui rivede Karl Heintz che però, vedendolo a sua volta, si toglie il cartellino col nome e lo nasconde fingendo di non averlo notato. Quando la conferenza termina lo rivede e si accorge che Heintz si allontana dagli altri per andargli incontro come se non volesse far sentire la sua conversazione. Quando Mc Kenna cerca di salutarlo e di stringergli la mano questi la rifiuta e nega di chiamarsi Heintz e di essere mai stato a Kupang. Non so cosa c'entri con gli UFO, mah? (UFO e NAZI?).
Pag. 207: Parla delle teorie di Einstein secondo le quali il tempo non è più considerato "come un'astrazione necessaria", "ma come una cosa con un punto di torsione, condizionata dalla materia e dai campi gravitazionali". McKenna aggiunge che d'altra parte "la materia ha anche alcune qualità molto vicine ai pensieri". Da qui alla teoria dei frattali applicata soprattutto nella meteorologia il passo non è poi lungo. Nei crops non si fa altro che parlare di frattali e omini di Mandelbrot. (Fisica e patafisica).
Pag. 208: Aggiunge che la "memoria sembra essere presente in ogni zona del cervello cosicchè se si hanno distruzioni anche del 95% di materia cerebrale ciò non implicherebbe cambiamenti alle funzioni mnemoniche". E' come un ologramma che è formato da "un'infinità di piccole immagini ognuna delle quali, in combinazione con le sue compagne, forma un'immagine sola". (Memoria).
Pag. 209: Qui McKenna si esprime in termini che potrei definire inconsapevolmente astrologici. Infatti asserisce che in base al formalismo di Alfred North Whitehead molti processi possono essere analizzati e considerati in quanto appartenenti alla stessa classe. Dice così: "il rovesciamento di un dittatore, l'esplosione di una stella, la fecondazione di un uovo, tutto ciò dovrebbe essere ascrivibile attraverso un medesimo gruppo di termini". (Fisica patafisica e astrologia).
Pag. 211: Osservazioni inconsapevolmente para-astrologiche sulla costante accelerazione del tempo.
Pag. 212: Osservazioni sul fatto che "quando analizziamo la struttura del nostro inconscio profondo facciamo una scoperta inaspettata, cioè che siamo ordinati con gli stessi principi dell'universo in cui siamo stati creati". Ecco spiegata la presunta sincronicità degli eventi di Jung e le coincidenze di allucinazioni per chi assume lo stesso tipo di funghi psichedelici.
"Qualsiasi tecnica che permetta di scrutare le relazioni di energia dentro ad un organismo vivente, come lo yoga o l'uso di piante psichedeliche, darebbe anche la possibilità di scrutare in profondità la natura variabile del tempo". (Telepatia e facoltà paranormali).
Pag. 219: Nella primavera-estate del 1975 McKenna assume regolarmente i funghi psichedelici e racconta: "presenze aliene ed elfi translinguistici si rivolsero verso di me e il fungo mi mostrò la sua età. La sua vasta conoscenza del flusso e dello scorrere delle forze della storia in molte civiltà, attraverso i millenni." (Alieni).
Pag. 224: Sostiene che, eoni fa, 'qualcuno' ci spedì i funghi psichedelici.
Pag. 225: Interessante digressione dotta sulle 'voci'. "E' ragionevole ritenere che una voce nella testa, interpretata da un uomo antico come un dio, possa essere interpretata da una persona moderna, come un colloquio telepatico con extraterrestri. Qualsiasi "fatto" possa essere scoperto in futuro, la psilocibina offre uno strumento che permette di sperimentare direttamente questa voce che spiega tutte le cose, questo logos dell'altra dimensione". (Mah, non so...).
Pag. 230: Nell'autunno del 1975 McKenna si reca alle Hawaii con una nuova compagna e verifica che a volte in stato alterato da psilocibina si possono vedere le allucinazioni dell'altro. (Telepatia).
Pag. 232: Il 23 dicembre 1975 sotto l'influenza del fungo McKenna ha la visione di pianeti incontaminati. Anche la sua compagna ha assunto il fungo e dice che qualcuno la sta bruciando. Dopo una pericolosa crisi sventata dall'intervento di McKenna che la immerge nell'acqua odono una risata ululante che li fa fuggire. La sua compagna dice di riuscire ad allontanare da sè l'energia rovente concentrandosi e trasformandola in visione profonda (?). Successivamente gli racconta di aver visto su di sè, uscendo di casa, "un disco di luce e di colore, un gigantesco assemblaggio composto di barre di luce dal debole splendore, con connettori simili a gioielli che emanavano tutte le gradazioni. 'Capii, mi disse 'che le relazioni delle posizioni, le loro lunghezze, le angolazioni tra di loro, erano infinitamente complesse e costituivano un'incarnazione della verità perfetta. Vedendole capivo tutto, ma c'erano delle creature dentro il veicolo, come mantidi composte di luce (N.d.R.: Abyss?) che non volevano che io sapessi. Piegate sui pannelli degli strumenti, più capivo e più mi bruciavano con il loro raggio. Non riuscivo a smettere di guardare, ma mi stavano vaporizzando. Ho sentito che mi sollevavi, e mentre mi portavi, pensai: 'Spero che si sbrighi. Sto diventando una nuvola'. Per un attimo ho galleggiato in aria, guardando in basso verso di noi, gente più grande delle loro vere dimensioni, fuori dal tempo. Allora sentii l'acqua sulla pelle ridefinire i limiti del mio corpo e condensarmi di nuovo'". E ancora: "Avevamo notato anche dei lievi fruscii e cigolii alla periferia del senso e della visione durante i trip, non dissimili dall'attivazione di un classico fenomeno di poltergeist" (UFO)". Fine.

...E LE PRIME REAZIONI

Ed un lettore - di cui tacciamo il nome in quanto cita esperienze legate alla propria privacy - ci scrive: "Ho appena dato un'occhiata al pezzo "Gli Ufo nella mente". Vorrei dire che l'argomento mi tocca molto da vicino. L'immaginazione può essere alterata da malattie mentali o anche solo da stress. Uno comincia a credere che una cosa sia vera perchè è vera solo nella sua testa in quel momento, per motivi patologici. Così uno può essere convinto di udire voci o vedere immagini trascendentali o ufologiche. Nulla di male, può accadere. Ma un tipo così certo non se ne sta tranquillo e sereno: urla e sbraita, immagino. Io mi sono interessato all'argomento perchè sono in cura dallo psicoterapeuta da quasi tre anni, a causa di uno stress che mi portava a vedere le cose a modo mio, senza colpa. Oggi con lucidità posso ben giudicare patologici molti o solo alcuni dei racconti di rapimenti UFO, perchè frutto di una convinzione viziata da devianza mentale (anche momentanea). Oggi però so che, malgrado tutto ciò sia vero, almeno in parte, come possiamo negare l'evidenza di un contatto ufologico quando abbiamo filmati, fotografie, cadaveri alieni, rottami di origine aliena nei nostri hangar? Come tacciare di pazzia fior di piloti civili e militari che, assumendosene l'onere, dicono di aver visto? Ed altre persone attendibili parlano di Incontri Ravvicinati e rapimenti. Oggi, con la serenità mentale ritrovata, posso ben sperimentare la Metafonia (captazione di voci e suoni dall'Aldilà e loro registrazione) con i miei strumenti tecnici, sapendo bene che le voci sul nastro vengono dall'Aldilà: ho i nastri, ci sono le prove, mi chiamano anche per nome e mi mettono a conoscenza della loro realtà di morti. Essendoci quindi i riscontri, come negare questo fenomeno. E come negare i contatti con le entità aliene? Addirittura, a volte, dopo aver registrato una cassetta ed averla risentita, dopo qualche tempo, riascoltando il nastro, le voci, dapprima registrate, non le ho trovate più, ma ce n'erano delle altre, fatta salva qualcuna! Accade anche questo! E come spiegarlo senza un'adeguata apertura mentale? Caro Alfredo, sono tempi eccezionali questi che ci è dato vivere. Il contatto è stato stabilito con le altre dimensioni della realtà. Quanto dovremo attendere ora affinchè gli Stati diano ai cittadini un servizio di verità e competenza scientifica su questi fenomeni? Quando apriranno le loro porte alla sperimentazione seria, come la nostra? Cordialmente..."

IL PARERE DI ALFREDO LISSONI

Dichiara Alfredo Lissoni: "Un più accurato studio delle allucinazioni indotte (da droghe, da alieni...) può risultare senza alcun dubbio molto utile per la ricerca sui dischi volanti. Magari non ci porterà alla soluzione dell'enigma, ma di sicuro male non farà. Può certo apparire contraddittorio basarsi, come ha fatto McKenna, sulle narrazioni derivanti dall'uso di certe droghe, che come sappiamo fanno vedere quello che non c'è - per un parallelo con altre discipline, le visioni mistiche del gruppo satanico Family Manson durante certi riti comuni con uno di allucinogeni; durante queste 'funzioni' spesso Charles Manson appariva agli altri come uno scheletro parlante o come Gesù Cristo); questo tipo di documentazione non ci interessa; vanno prese invece in considerazione quelle sostanze, presenti nei cosiddetti 'funghi sacri' e ora ben note alla chimica moderna, riscontrate anche nel sangue dei rapiti, come nel caso della serotonina. Alcune di queste sostanze vengono usate dagli sciamani, e provocano visioni di UFO, così come in passato certe sostanze velenose estratte dai rospi provocavano nelle streghe cinquecentesche l'allucinazione di passare attraverso la cappa del camino (oggi i rapiti dicono 'attraverso i muri'), di volare su una scopa e di raggiungere il sabba. Occorre dunque focalizzarsi, in questa ricerca che è solo UNA FRA LE TANTE nel campo ufologico, su quelle esperienze collaudate riguardanti visioni mistiche sciamaniche (chi ha letto Castaneda sa che ad un certo momento del suo 'praticantato' cominciò a visualizzarsi attaccato dai Grigi) che debbono avere però un riscontro oggettivo.

E' per questo che sarebbe folle provare, come ha fatto McKenna, determinate sostanze, che chiaramente distruggono corpo e mente, solo per sperimentare; la documentazione c'è già ed aspetta solo di essere letta; non mi riferisco dunque soltanto agli scritti di McKenna, ma anche ai molti 'diari' sciamanici pellerossa, africani o siberiani; in essi troviamo delle costanti tipiche delle religioni dette animiste (ove è il fedele che cerca il contatto con Dio e la natura; a differenza di quelle 'rivelate', dove e' Dio che si manifesta all'uomo; e di quelle orientali, ove la conoscenza si acquisisce con pratiche di meditazione e di preghiera). Là vi sono narrazioni 'sacre' che riferiscono inequivocabilmente di visioni ufologiche. Tali 'visioni' sono autentiche o frutto della nostra mente? La giàa' esistente e nutrita letteratura in merito, che evita la sperimentazione diretta alla McKenna, collegata alla considerazione che di tali 'visioni' esistono però anche foto e filmati ci costringe ad ammetterne l'esistenza reale, percepita forse in qualche altro strato dimensionale (allora ecco che tecniche come la metafonia e la sperimentazione dell'ufologia parafisica potrebbero acquisire valore probatorio, una volta compresi i complicati meccanismi che le regolano). A livello 'animista', religioso o 'mitologico' (ricordiamo che secondo i nostri canoni le altre religioni sono 'miti') la presenza di esseri extraterrestri che tessono in maniera occulta le trame della storia del mondo e che possono rivelarsi solo a pochi eletti è un tema presente a livello planetario in tutte le culture e civiltà, sia del passato che del presente, quando gli alieni venivano chiamati angeli - protettori delle cità secondo i sumeri - dei o semidei.

Le leggende dei pellerossa Chotaw, basate spesso su visioni sciamaniche, parlano del Nalusa Falaya, un essere "che assomiglia in qualche modo ad un uomo, ma ha il volto raggrinzito, gli occhi piccoli piccoli e le orecchie alquanto lunghe e appuntite; anche il naso è lungo. Il Nalusa Falaya ha molti figli che, quando sono piccoli, possiedono un potere singolare. Hanno il potere, di notte, di togliersi i visceri e, così alleggeriti, i loro corpi diventano piccoli e luminosi e, a volte, li si può vedere lungo i margini delle paludi". Il Nalusa Falaya appartiene alla schiera delle creature che dimorano nelle foreste, che gli indiani Catawba chiamano "gli Uomini Piccoli". Costoro, secondo le tradizioni orali raccolte da George Lankford, si comportano nè più nè meno come i Grigi: "Qualche volta portano via i bambini. Una volta mi hanno portato via il mio fratellino", racconta una leggenda indiana narrata in prima persona, "e lo hanno fatto sedere sul ceppo di un grande albero in uno stagno. Gli hanno succhiato tutto il sangue dal braccio. Un suo parente ha guadato le acque per andarlo a prendere e quando lo ha preso, il piccolo era mezzo morto". La tradizione degli Uomini Piccoli è molto sentita anche presso i Cherokee. Presso gli sciamani siberiani troviamo invece il racconto di una creazione ad opera di due dei, Tapal-ojka e Kul. Il primo modellò i primi uomini, in numero di sette, dal legno; il secondo dall'argilla. Con un espediente che ritroviamo anche nella creazione dei Veglianti raccontata nei vangeli gnostici ebraici, Kul riuscì a sottrarre al dio Tapal-ojka le anime da infondere nei corpi d'argilla. Se questa tradizione potrebbe accendere la fantasia degli ufologi, vale la pena sottolineare dunque che nei racconti religiosi siberiani (Ciukci, Korjaki, Samoiedi) le apparizioni di esseri "anomali" e divini sono piuttosto frequenti: dalla misteriosa dea volante An Alachsyn, la 'Signora dell'Universo' che si muove a bordo di una 'nube', all'uomo uccello del folklore degli Itelmeni della Kamciatka alla non meglio identificata strolaga di ferro che, quando venne creato l'uomo, apparve nel cielo producendo "dei suoni misteriosi". Interessante infine la credenza dei Ciukci secondo cui al di fuori della Terra esisterebbero "diversi mondi superiori, collegati fra loro per mezzo di aperture che si trovano all'interno della stella polare, aperture che vengono usate anche dagli sciamani quando si trasferiscono da un mondo all'altro". Uno di questi ingressi si troverebbe in corrispondenza della stella polare. Questi passaggi altro non sarebbero, dunque, che linee ortoteniche degli extraterrestri! C'e' molto da studiare, dunque...

Maria Elena Parodi del CUN Genova ci invia alcune precisazioni su McKenna: "La bozza degli appunti sul libro di McKenna (Vere allucinazioni) necessita di precisazioni partendo da due affermazioni degli ottimi Lissoni e Pattera. La prima (relativa allo studio sulla maggiore presenza di dimetiltriptamina nel fisico umano tra le 3 e le 4 del mattino - ora dei rapimenti UFO secondo Hopkins) dice: "Insomma, gli Alieni esistono, ma ESSI ci possono raggiungere soltanto attraverso le nostre menti". E la seconda suona così: "La già esistente e nutrita letteratura in merito (N.d.R.: alle visioni ufologiche) collegata alla considerazione che di tali 'visioni' esistono però anche foto e filmati ci costringe ad ammettere l'esistenza reale percepita forse in qualche altro stato dimensionale". Quindi "Gli Alieni esistono" ma la loro è un'"esistenza reale percepita forse in qualche altro stato dimensionale". Ecco ciò che vale la pena sottolineare: gli appunti sul libro di McKenna non vogliono spiegare il fenomeno UFO come mera allucinazione, ANZI. Vogliono essere un tentativo di capire come gli Alieni si manifestano a noi. Persino McKenna, che non crede molto agli UFO "viti e bulloni", involontariamente offre un possibile indizio sulla realtà dei rapimenti alieni quando parla del fluido luminoso che certi sciamani in stato di 'trance' emetterebbero dal corpo, cosa che ricorda le tracce gialle di fluido fosforescente trovate su certi rapiti e segnalate durante la conferenza "Rapimenti alieni" tenutasi a Roma il 19.10.1996 cui parteciparono Sims e lo psicologo G. Sferrazza. Strieber ha raccontato di essersi visto dall'alto addormentato nel letto accanto alla moglie mentre subiva una 'abduction'. E non si può spiegare tutto con un viaggio nel corpo astrale senza il corpo fisico perchè spesso Strieber conferma che dopo le abductions era sempre il suo corpo fisico a presentare i postumi delle operazioni condotte su di lui dagli alieni (forse in altri stati di coscienza o in altre dimensioni). La tradizionale divisione tra ipotesi extraterrestre e ipotesi parafisica non aiuta più a comprendere adeguatamente il fenomeno UFO ESSI potrebbero giungere a noi sia da altre dimensioni che da altri pianeti, ma anche (e forse soprattutto) da altri pianeti attraverso altre dimensioni e mentre ci troviamo in condizioni particolari, forse anche appositamente indotte. Il quadro si complica e la comprensione del fenomeno ufologico comporta sempre più e inevitabilmente lo studio degli stati alterati di coscienza (anche provocati dalle pratiche meditative orientali - lo Yoga pare un ottimo metodo per sperimentare come il pensiero influisca sul corpo tramite la produzione di sostanze chimiche - sono famosi certi maestri Yoga che si sono fatti seppellire per parecchio tempo sotto terra senza mangiare nè bere modificando il proprio metabolismo e sopravvivendo in condizioni impensabili), della telepatia e di altre materie che non escludono affatto la concretezza dell'UFO "viti e bulloni". M.E. Parodi - CUN Genova.

E in merito un nostro lettore ci scrive: "Comunico un'esperienza personale - confermatami anche da altri soggetti: in particolari stati psicofisici (leggi: estrema stanchezza fisica e mentale, paragonabile quasi ad uno stato alterato di coscienza), nel momento del dormiveglia precedente il sonno vero e proprio, mi è capitato, soprattutto nel range di età compreso tra i 15 ed i 23 anni, di ricevere vere e proprie conversazioni tra persone (di solito solo la voce, chiara e distinta, di un unico interlocutore, o al massimo di due interlocutori). La sensazione è quella di una ricezione radiofonica, con la differenza che se si fa uno sforzo per interferire con la comunicazione si sente prima una pausa imbarazzata, poi un commento sul fatto che "ci stanno sentendo". Sono convinto che in questi stati sia possibile aumentare la propria ricettività riducendo le nostre barriere/filtro. Il fenomeno non si verifica in condizioni psicofisiche ottimali. Informazione che, se intendi pubblicare, ti chiederei di tenere anonima (per evitare commenti su "quelli che odono le voci...")".

E in un'altra mail ci scrive: "Faccio riferimento al problema della metafonia (registrazione di voci): concordo col lettore sul fatto che essa sia una situazione reale. Effettivamente quando mi sono occupato del fenomeno ho registrato anch'io voci, parole, brevi messaggi. L'interesse sul tema è venuto a scemare nel momento in cui con i miei collaboratori eravamo giunti alla conclusione che non si riusciva ad apprendere proprio niente di importante sull'altra dimensione (qualunque cosa fosse: non abbiamo prove che si tratti veramente di una dimensione in cui "vivono" i defunti! Nulla impedisce di credere che sia una proiezione fisica del nostro inconscio, che modifica i rumori presenti nell'ambiente in maniera tale da renderli intelleggibili). Ma ipotizziamo che si tratti di un'esperienza oggettiva - e non di una proiezione soggettiva: in questo caso, l'unica impressione che abbiamo ricavato è che vi sarebbero una miriade di dimensioni più o meno compresenti e che la comunicazione avverrebbe ora con l'una, ora con l'altra, tramite la tecnica della registrazione su nastro che, chi risponde, chiama di solito "il telefono". In questi casi abbiamo anche avuto indicazioni circa la presenza di "anime di extraterrestri", ma la difficoltà di interpretare suoni così flebili ed incerti non garantisce certo che non si senta quello che vorremmo sentire...il fenomeno, comunque, esiste, qualunque cosa sia".

Una precisazione della Redazione: notiamo che alcuni lettori, a proposito di McKenna e le allucinazioni ufologiche indotte da sostanze chimiche presenti in certi funghi, hanno inserito il discorso della metafonia, che con le 'vere allucinazioni' di McKenna non c'entrano nulla. Forse anche la metafonia è un sistema cognitivo, come sostengono molti spiritisti, ma noi che spiritisti non siamo, non ci esprimiamo al riguardo. Ci interessa invece il discorso di McKenna, per quanto possa essere spinoso, per comprendere quanto di reale e quanto di indotto vi sia nelle esperienze UFO. Con indotto intendiamo sostenere non certo che gli UFO siano tutte allucinazioni prodotte da sostanze presenti nel nostro cervello (la serotonina) per una frazione brevissima di tempo, ed altresì presenti in natura in alcuni funghi allucinogeni che qualcuno assume; vogliamo dimostrare che quando arrivano "quei signori" di lassù, di proposito o accidentalmente innescano nella nostra mente e nel nostro corpo una serie di reazioni chimiche che sfalsano la nostra percezione della realtà.

Dell'argomento si è marginalmente occupato anche il parapsicologo americano Kenneth Ring che, nel libro 'Omega Project', parla di 'vita immaginale'. "McKenna", ha scritto Ring, "è uno specialista di studio e pratica di sciamanismo psichedelico; in questi ultimi anni le sue speculazioni evoluzioniste hanno attirato l'attenzione di un vasto pubblico che va oltre quelli che sono penetrati nell'universo fisico e metapsichico di cui McKenna possiede la conoscenza diretta. Egli afferma che scopo dell'evoluzione è esteriorizzare l'anima ed interiorizzare il corpo per giungere a vivere nell'immaginario, in linea con quanto dice Strieber, quando riflette sulle creature che ha incontrato nelle realtà parallele. Se si tiene effettivamente conto della portata reale, sull'avvenire della specie umana, delle estrapolazioni evoluzioniste che fanno certi scrittori, come me, una cosa è certa, a proposito di queste idee frutto di un vissuto personale: gli incontri ravvicinati, le esperienze di pre-morte e le altre esperienze insolite che suggeriscono un contatto con un ordine trascendentale più elevato, ci obbligano a pensare diversamente, come fa notare lo stesso Strieber. Lo studioso Michael Grosso (autore de 'La scelta finale') si spinge ancora più in là. Afferma che ciò è proprio il proposito deliberato cosciente dello Spirito Planetario: 'Ho la convinzione che queste forme differenti di contatto siano legate, con tutta probabilità, da una sorgente unica d'intelligenza che mette a profitto la nostra minore apertura mentale per infiltrarsi nel nostro spirito collettivo e modificare le nostre concezioni sul come funziona la realtà...". Una tesi che si avvicina in parte all'universo virtuale di Fiebag che 'qualcuno' da fuori, continua a modificarci, come nel film 'The Matrix'.


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