di Marco Nieli, Ottavio Iommelli Conosciuta dai popoli dell'Amazzonia come yagé, caapi, dàpa, mihi, kahi, natema, pindé, saga del muerto, bejuco bravo, etc., l'ayahuasca (letteralmente, "liana o rampicante dell'anima") è un beveraggio allucinogeno prodotto dalla decozione di due o più piante locali, impiegato tradizionalmente da sciamani e curanderos nativi in cerimonie di guarigione a sfondo magico-esoterico e terapeutico. Sebbene sia noto l'uso rituale di tale beveraggio fin dai tempi delle prime esplorazioni da parte di occidentali (sec. XVIII-XIX), è solo in tempi recenti che si è giunti a una corretta identificazione delle piante che forniscono i principi attivi. La componente base è rappresentata dalla Banisteriopsis caapi o inebrians, una liana della giungla la cui corteccia viene sminuzzata in appositi mortai e poi sottoposta a decozione con aggiunta (a scelta) di Datura, Psychotria (viridis o carthaginensis), Brugmansia suaveolens, Brunfelsia (chirica...