(Registrata a Parigi nell’ottobre 1999, in occasione del primo convegno-evento internazionale del movimento transpersonale in Italia “L’Eredità della Tribù. Stati di coscienza nella metropoli di fine millennio”, Milano 1999) La gente vi ha conosciuto inizialmente come il regista de “La montagna sacra”, “El topo”, ecc., oggi siete conosciuto come la persona che fa ‘psicomagia’. Qual è il processo che vi ha portato dalla regia alla psicomagia? Al termine del film ‘La montagna sacra’, nel 1970, mentre lo schermo diventa bianco dico: “Tutto questo non è che un sogno (il cinema). La realtà ci attende”. Quindi dobbiamo uscire dalla virtualità dell’immagine cinematografica per andare a cercare nella vita qualche cosa. Era il 1970 e da lì ho cominciato ad utilizzare la mia esperienza artistica, come la danza espressionista, il mimo, la poesia, il romanzo, il disegno, la musica, il cinema, il teatro, eccetera, ho deciso di applicare quest’esperienza alla terapia. Come per dire: se l’arte non sa...